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Alla fine, l'argomento principe a favore del Fme è che esso metterebbe a disposizione un protocollo sperimentato in caso di crisi, più o meno come fa già il Fondo monetario internazionale. Ma non è ovvio che ciò che manca ora in Europa sia la competenza in caso di crisi. Tutti sanno di cosa ha bisogno ora la Grecia: una dose da cavallo di rigore fiscale. E tutti sanno che il problema è politico. L'Europa ha già, in teoria, strumenti abbastanza forti per costringere un paese a seguire le regole di Maastricht. Il fatto che siano rimasti inapplicati è comprensibile, ma un Fme senza il potere di trasferire fondi non cambierebbe di una virgola la situazione: sarebbe soltanto un'ennesima sigla e organizzazione in più, che complicherebbe ulteriormente le negoziazioni nei momenti critici. Se invece avesse il potere di trasferire fondi - tanti fondi - potrebbe essere diverso: ma allora sarebbe anche diverso dal Fme che si sta pubblicizzando; sarebbe anche potenzialmente dannoso, e in ogni caso politicamente infattibile. roberto.perotti@unibocconi.it